Anche questo è UTEM
(di Gastone Piasentin)
Circa due mesi fa ci ha contattati Aldo Taboga
di Leproso, il mitico gestore del sito "Di ca e di là
dal Nadison", invitandoci ad andare a trovare l'amico
Guerrino Pizzinato (sono entrambi radioamatori) per
visionare l'archivio che desidera donare in eredità all'UTEM.
Dopo un primo contatto con Andrea Camerotto e Maurizio
Sartori, fissiamo un appuntamento e ci rechiamo da lui
per un'intervista e per esaminare il materiale. Ci
accoglie di persona all'ingresso, sorridente, e ci
accompagna subito nel suo studio. Fatichiamo a
sistemarci per le riprese, vista la quantità di
apparecchiature, computer e strumenti da radioamatore
presenti. Iniziamo con una breve biografia della sua
vita.
Nato l'8 settembre 1924 a Sacile, nella
frazione di Ronche in via Canevon, quest'anno compie ben
101 anni! A 11 anni si trasferisce a Iamiano di
Aurisina, e ogni giorno percorre 7 km a piedi per
frequentare l'Istituto Tecnico Professionale Ceriani,
nel cantiere navale di Monfalcone, durante gli anni
1936-1937, in pieno periodo fascista. A 15 anni la
famiglia si trasferisce a Buttrio, nella casa cantoniera
lungo la Statale 56.
"In 100 anni - ci dice - si fanno tante cose!"
E comincia a raccontarci degli studi e dei numerosi
corsi frequentati, anche la domenica. In particolare: la
scuola per corrispondenza specifica per ragioneria
(previo esame di cultura generale), la scuola di disegno
tecnico frequentata di domenica, il Toppo Wassermann a
pagamento a Udine, e poi il Malignani per il corso di
aeronautica per marconisti.
Intanto, il 25 luglio 1943, cade il regime
fascista e cambia tutto. Nel 1948 si diploma allo Zanon
come ragioniere e perito commerciale, con materie come
tedesco, merceologia, stenografia . Ci confida di essere
stato rimandato in diritto. Dai 14 ai 24 anni sostiene
almeno 20 esami scolastici, gran parte da autodidatta!
Ci parla del suo desiderio instancabile di conoscere,
sperimentare, fare esperienze, consapevole fin da
piccolo di dover "fare un gradino alla volta". Durante
gli studi inizia anche a lavorare presso la ditta TONON
di Manzano, dove rimarrà per 15 anni, di cui 3 come
apprendista e 12 come impiegato. Ricorda con affetto
colleghi e amici: Attilio Braida, Ulisse Sartori, Toni
Lanzutti detto "Toni Lunc" e altri. Alla TONON si
producevano sedie e cerchi da trastullo in legno. "Nel
'39-'40 - racconta - in fabbrica c'erano solo donne e
bambini: gli uomini erano in guerra, e io a 17 anni ero
già capo reparto. Concluderà quindi la carriera
lavorando in banca fino alla pensione.
A 27 anni, nel 1951, sposa Silvana Vidoni.
Hanno due figli: Paolo, tragicamente scomparso in Africa
a 21 anni in un incidente, e Antonella, anch'ella
deceduta prematuramente. Oggi è circondato da tre nipoti
e cinque pronipoti. "Ma non si sa mai", ci dice con un
sorriso. Mentre ci mostra attestati, pagelle da Balilla
e molti altri documenti, ci racconta della sua grande
passione: la radio. Tutto inizia a 15 anni, ascoltando
"Radio Praga", che trasmetteva solo musica sinfonica e
si ascoltava solo la notte grazie alla propagazione. "Un
amico - racconta - mi insegnò a costruire una radio, ma
non era come oggi: dovevi costruir tutto, anche i
componenti, e imparare come farli funzionare. Le
istruzioni del mio amico non erano corrette, e solo dopo
molto tempo riuscii a realizzare la mia prima radio".
Nel 1949 ottiene un permesso provvisorio
(rinnovabile) di 30 giorni per operare come radioamatore. Solo
nel 1954 potrà conseguire la patente e regolarizzare la
sua attività. All'epoca, per ogni collegamento si
spediva una cartolina (QSL) con la propria sigla. Ne
possiede più di duemila, provenienti da tutto il mondo:
Giappone, Russia, Olanda, America... Oggi tutto avviene
online con il computer.
Durante la nostra visita, ci dimostra due
collegamenti: uno con la Russia e uno con il Sud
America, a migliaia di chilometri. Il contatto non è
audio, ma avviene tramite lo scambio di sigle
radioamatoriali. Ci racconta anche il ruolo fondamentale
dei radioamatori per l'alluvione del 1951 nel Polesine.
Allora le "previsioni del tempo" (determinanti per i
soccorsi e la protezione della popolazione coinvolta) si
basavano sulle segnalazioni dei radioamatori:
comunicando le condizioni meteo dalla loro posizione,
contribuendo a mappare i banchi nuvolosi e prevedere le
piogge nei luoghi alluvionati. Ogni dieci anni si è
tenuto un collegamento commemorativo tra tutti i
radioamatori coinvolti.
Tra i documenti mostrati c'è una carta
geografica dell'Africa, con segnato il tragitto che
avrebbe dovuto compiere il figlio Paolo. Sono
evidenziati il punto di partenza e quello in cui il suo
viaggio si è interrotto per sempre. Con commozione -
anche nostra - ci dice che possiede il diario completo
del viaggio: "Magari la prossima volta ve lo mostro".
Alla fine dell'incontro ribadisce la sua
passione per la radio, anche a 100 anni, e il desiderio
di lasciare all’UTEM tutti i suoi ricordi: "Ma solo
quando non ci sarò più". Ci mostra una scatola di scarpe
piena di piccole agende nere: il suo diario quotidiano,
scritto a matita! Incuriositi, consultiamo le date
relative alla guerra: annotava con precisione gli eventi
ascoltati alla radio o letti sui giornali.
Una particolarità: dopo il primo incontro con
Guerrino, tornando a casa ho trovato su Facebook una sua
richiesta di amicizia... che ovviamente ho accettato.
Non capita spesso di avere un amico così "grande!".
Abbiamo trascorso con lui due ore straordinarie, piene
di ricordi ed emozioni. Ringraziamo Aldo Taboga per
l'opportunità e Guerrino per la sua squisita
disponibilità.
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